03/06/2025 VAL DI ZOLDO – Dal Brasile minacce, anche di morte, al sindaco di Val di Zoldo Camillo De Pellegrin per la sua battaglia contro il rilascio della cittadinanza “iure sanguinis”. || Il momento è decisamente delicato. Camillo De Pellegrin sceglie il silenzio ma si dice pronto a denunciare di nuovo a carabinieri e polizia gli autori delle reiterate minacce, anche di morte, ricevute per iscritto e via social dal Brasile, stato da cui ha avuto prevalentemente origine il business della cittadinanza iure sanguinis che negli ultimi anni ha paralizzato l’ufficio anagrafe di Val di Zoldo come pure quelli di altre centinaia di comuni italiani. Il primo cittadino è finito nel mirino di ignoti dopo aver denunciato pubblicamente abusi nella concessione della cittadinanza italiana iure sanguinis, cioè per discendenza. “Sei un uomo morto” è stato scritto al primo cittadino apostrofato anche come “fascista” specie dopo il varo del decreto Tajani, di cui De Pellegrin è stato ispiratore, che ha ristretto il diritto alla cittadinanza ora subordinato alla dimostrazione della nascita di almeno un nonno in Italia. Camillo De Pellegrin non si è mai fatto intimidire, deciso a difendere la legalità anche se questa ultimamente gli sta comportando presunti rischi alla sua persona. La comunità locale si è stretta attorno al primo cittadino di Val di Zoldo, mentre la vicenda accende i riflettori su un fenomeno diffuso specie nei piccoli comuni italiani, spesso scelti da agenzie specializzate proprio per la possibilità di avviare le pratiche in modo rapido. (Servizio di Tiziana Bolognani)


Questo contenuto audiovisivo è di proprietà esclusiva di Medianordest. È vietato l’utilizzo, la distribuzione, la riproduzione, o qualsiasi altra forma di elaborazione o condivisione del materiale senza previa autorizzazione scritta da parte di Medianordest.videoid(mQ3A1SNi1ZU)finevideoid-categoria(a3treviso)finecategoria