03/06/2025 MESTRE – Disagi in Regioneper lo sciopero nazionale indetto da Cgil e Uil nel settore postale: a rischio pensioni, consegne e servizi essenziali. I sindacati denunciano tagli, assenza di dialogo e temono una futura privatizzazione. || I lavoratori di Poste Italiane hanno protestato difronte alla sede del Veneto, in via Torino a Mestre. Lo sciopero a livello nazionale ha coinvolto tutte le prestazioni ordinarie per l’intero turno di lavoro. Le rivendicazioni dei sindacati si concentrano su salari, diritti e sicurezza, ma anche sulla qualità del servizio. I sindacati denunciano un piano di riorganizzazione che prevede tagli al personale e la chiusura progressiva di sportelli, soprattutto nelle aree interne e periferiche del Paese. A ciò si aggiunge, secondo Cgil e Uil, un progressivo svuotamento del confronto sindacale e il timore che l’azienda, a controllo pubblico, venga ulteriormente privatizzata.Particolare attenzione è rivolta anche all’abuso dei contratti a tempo determinato, che secondo la CGIL ha raggiunto livelli inaccettabili. Quello che avrebbe dovuto essere uno strumento temporaneo si è trasformato in un sistema strutturale di precarizzazione del lavoro, sostengono e precisano i sindacati. L’azienda – che ha registrato 2 miliardi di utile nell’ultimo anno – continua a preferire il turnover del personale precario, nonostante il servizio pubblico ne risenta in termini di efficienza e qualità. Dietro ai numeri, ci sono persone: lavoratrici e lavoratori spesso costretti a trasferimenti e licenziati prima del dodicesimo mese per non maturare i requisiti di stabilizzazione. – Intervistati GIANLUCA FRAIOLI (Segr. Reg. UilPoste Veneto), NICOLA ATALMI (Segr. Reg. Slc Cgil Veneto ) (Servizio di Nicola Marcato)
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