25/05/2025 TREVISO – Vigilia di zona rossa, i quartieri periferici chiedono che non vengano lasciati indietro. La paura dei coordinatori del controllo del vicinato è che i problemi si spostino fuori dal centro e i cittadini restino così “sguarniti” di forze dell’ordine. || E’ questa la preoccupazione dei quartieri trevigiani. La domanda che ci si pone ininterrottamente è se con l’istituzione della zona rossa, pattuglie, uomini e donne delle forze dell’ordine saranno impiegate soprattutto in quel quadrante lasciando di fatto “sguarnite” le aree limitrofe. Una zona rossa che serve e che va incentivata, duqnue, e lo sostengono anche i coordinatori del controllo del vicinato di Via Mozzato e Sant’Antonino, ma questo deve andare di pari passo con una vicinanza più stretta ai residenti dei quartieri periferici. Giusto, dunque, raccogliere le forze nei punti sensibili della città, ma i quartieri si auspicano che non vengano creati cittadini di serie A e serie B, ovvero che possano esserci porzioni di città più e meno controllate che andrebbero ad aumentare i divari e le presenze moleste nei luoghi non zona rossa. Cittadini che chiedono che nelle zone più “buie” vengano istallate le telecamere tanto richeiste all’amministrazione e che aspettano da un anno e mezzo. A Sant’Antonino come in via del Mozzato e dintorni. – Intervistati MARIA PUPO (Controllo del vicinato Via del Mozzato), CLADIO BALSIMELLI (Coordinatore Gruppo Controllo del vicinato Chiesa votiva
) (Servizio di Edy Caliman)


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