23/05/2025 PEDEROBBA – Il giorno dopo la tromba d’aria, a Onigo di Pederobba c’è solo il rumore di chi pulisce e sistema la devastazione del vento. Via vai di persone sin dal mattino al cimitero per vedere se le tombe dei propri cari erano andate in frantumi. Danni ingenti, ancora difficile quantificarli. || C’è silenzio, al cimitero di Onigo di Pederobba, dopo il frastuono della che si è abbattuta nella frazione e che ha dietro di sè devastazione, ma soprattutto rassegnazione. Loculi, tombe di famiglia, lapidi di marmo risalenti al 1947 andate distrutte. Tetti scoperchiati e tegole cadute, dalle tombe e dalla chiesa. Dietro di sè, il forte vento, unito alla pioggia, ha lasciato devastazione, ma soprattutto rassegnazione. Continuo il via vai di persone che, scopa e secchio alla mano, sono giunte per ripulire il luogo dove riposano i loro cari. C’è chi è arrivato con il timore che la lapide del proprio defunto fosse andata in frantumi. – Intervistati FABIO MAGGIO (Vicesindaco Pederobba) (Servizio di Edy Caliman)
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