22/05/2025 BELLUNO – Dovevano essere risolutive e invece hanno contribuito a gettare ancor più benzina sul fuoco le dichiarazioni del sindaco di Belluno sui retroscena rivelati dall’imprenditore Ivano Viel circa l’operazione “algerini in Nevegal”. Oggi le repliche della minoranza consiliare. || Hanno replicato punto su punto alle dichiarazioni del sindaco rilasciate sulla vicenda Nevegal e la cordata italo-algerina. Opposizione pronta a dar battaglia sul retroscena, “sconosciuto e negato ai consiglieri” nonostante una trentina di interrogazioni fra il 2023 e il 2024. La novità di oggi è però la lettera del 28 agosto 2023 inviata dalla Prefettura di Belluno al sindaco De Pellegrin, primo esito degli accertamenti richiesti sui soci stranieri interessati ad investire in Nevegal che, pare di capire, abbiano riguardato temi legati al terrorismo, più che ad altro. E infatti, dalla lettera della Prefettura si apprende che i riscontri arrivarono dalla Questura con il supporto degli uffici centrali del dipartimento di pubblica sicurezza del Ministero dell’Interno. Nessuna verifica sui fondi internazionali di investimento che già in passato si interessarono al Nevegal. “Ma il Comune – ha spiegato l’ex sindaco Massaro – avrebbe dovuto garantire come contropartita un utile netto del 5% annuo o accettare speculazioni edilizie”. – Intervistati FRANCESCO RASERA BERNA (INSIEME PER BELLUNO BENE COMUNE), LUCIA OLIVOTTO (CAPOGRUPPO INSIEME PER BELLUNO BENE COMUNE), JACOPO MASSARO (CAPOGRUPPO IN MOVIMENTO), GIANGIACOMO NICOLINI (CAPOGRUPPO BELLUNO D+), CLAUDIA BETTIOL (CAPOGRUPPO PARTITO DEMOCRATICO) (Servizio di Tiziana Bolognani)
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