22/05/2025 ABANO TERME – A Padova il processo a Erik Zorzi, accusato dell’omicidio della ex moglie Nicoleta Rotaru, avvenuto il 2 agosto del 2023 ad Abano, di cui avrebbe anche inscenato il finto suicidio. Ripreso questa mattina il dibattimento con l’interrogatorio del 42enne. || “Come mai ha registrato il momento in cui ha comunicato alle sue figlie la morte della loro madre” In aula cala il silenzio quando l’avvocata Roberta Cerchiaro, legale della famiglia di Nicoleta Rotaru rivolge questa domanda ad Erik Zorzi sul banco degli impuntati con l’accusa di aver ucciso la 39enne da cui si stava separando. Il camionista che fino a quel momento aveva mantenuto un tono sprezzante farfuglia “sostiene di aver avuto paura di dirlo con parole sbagliate” incalzato dalla giudice che lo invita a rispondere attenendosi alla domanda Zorzi cede e si avvale della facoltà di non rispondere. E’ il passaggio centrale dell’ultima udienza del processo per il femminicidio di Nicoleta, la seconda in cui Zorzi risponde alle domande delle parti civili. Prima aveva ricostruito le fasi della separazione e del rapporto travagliato con l’ex moglie di cui invidivia titolo di studio e che aveva osteggiato nella carriera politica. Ancora una volta in aula viene fatto sentire l’audio registrato dal telefono della donna la notte in cui è stata uccisa. Nel momento in cui si sente l’urlo finale di Nicoleta e il suo ultimo resiro la mamma esce dall’aula in lacrime. Erik Zorzi ancora una volta spiega che aveva tentato un approccio sessuale, ma alla domanda dell’avvocata Aurora D’agostino che rappresenta il Centro Veneto Progetti Donna “Allora stava per violentarla?” Zorzi si rifiuta di rispondere chiedendo un processo a porte chiuse. Per la legale però questa affermazione rappresenta una risposta. L’interrogatorio proseguirà nella prossima udienza. (Servizio di Valentina Visentin)

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