22/05/2025 LIDO DI VENEZIA – Stamattina si è svolta l’autopsia, disposta dalla Procura, per fare chiarezza sulle cause della morte di Anna Chiti. Gli accertamenti hanno confermato le prime ipotesi: il decesso è avvenuto per annegamento. || L’autopsia, iniziata questa mattina all’ospedale civile di Venezia, ha confermato le ipotesi formulate subito dopo il tragico incidente di sabato pomeriggio alla Marina di Sant’Elena: Anna Chiti, la diciassettenne di Malcontenta scivolata sabato dal catamarano su cui era a bordo, è morta per annegamento. Del resto le immagini delle telecamere a circuito chiuso della Marina, che solo gli inquirenti hanno potuto al momento visionare e sono sotto sequestro, già avevano dato un quadro abbastanza evidente della dinamica. Il medico legale, dottoressa Cristina Mazarollo, consulente della Procura, ha concluso gli accertamenti cui hanno preso parte anche i consulenti di parte. Indagato per omicidio colposo lo skipper Andrea Ravagnin. I funerali della ragazza, studentessa del nautico e amante profondamente del mare, saranno celebrati martedì a Malcontenta. A breve saranno definiti orario e luogo. Pare confermato anche che Anna, in un primo momento, fosse anche riuscita, in qualche modo a risalire, almeno parzialmente, ma poi la cima sarebbe rimasta incastrata nell’elica che l’ha nuovamente risucchiata a fondo. Le indagini dovranno ora stabilire, tra i vari elementi, come mai l’elica fosse in movimento, nonostante una persona finita in acqua. I genitori di Anna Chiti sono assistiti dagli avvocati Matteo Andriollo e Nicola Baron. Parla l’avvocato della madre di Anna Chiti. – Intervistati MATTEO ANDRIOLLO (AVVOCATO MAMMA ANNA CHITI) (Servizio di Lorenzo Mayer)
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