17/05/2025 BELLUNO – Sta creando scompiglio in città la rivelazione dei retroscena dell’affaire “100 milioni per il Nevegal” promessi da un pool algerino oggi dissolto nel nulla. A metter in fila l’accaduto l’unico socio italiano di Nevegal 365, il bellunese Ivano Viel. || Sembra l’inizio di una spy story, invece è tutto vero. Nove puntate, pubblicate su Facebook, che Ivano Viel — imprenditore bellunese e unico socio italiano della società Nevegal 365 — ha voluto condividere per raccontare, passo dopo passo, quello che lui stesso definisce un affare inquietante. L’operazione doveva rilanciare il Colle con un investimento da 100 milioni di euro. Ma dietro le promesse, affiorano ora sospetti e dubbi mai sopiti. “Soldi, troppi soldi, paccate di milioni”, racconta Viel, che con il 15% delle quote, al pari del presidente Kamel Layachi, era parte di una compagine societaria italo-algerina con nomi di peso, tra cui l’ex generale Ismail Hallab e i finanziatori Mohammed e Lies Khalfi, padre e figlio oggi irreperibili. Viel teme di essere finito in una trappola. “Avrei rischiato di diventare la lavatrice di denaro di dubbia provenienza”, spiega. Un timore che condivide all’epoca con l’assessore Roccon. Da lì la decisione di fare un passo indietro. Una mossa che oggi Viel rivendica: “Mi ha salvato dalla galera per riciclaggio”, scrive, ringraziando l’assessore per il suo ruolo. Ma il caso è tutt’altro che chiuso. Il racconto di Viel ha scosso la politica bellunese. Forza Italia e Patto per Belluno annunciano un’interrogazione e chiedono la rimozione immediata dell’assessore Franco Roccon, che per ora ha scelto il silenzio.Sulla bontà dell’operazione algerina erano arrivati avalli investigativi si dice ai massimi livelli seguiti da foto di rito, presentazione alla stampa e al consiglio comunale. Sullo sfondo il rischio di un clamoroso inganno che avrebbe potuto portare a conseguenze tragicamente gravi. – Intervistati FRANCESCO LAGRUA CAPOGRUPPO FORZA ITALIA BELLUNO (AL TELEFONO) (Servizio di Tiziana Bolognani)
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