14/05/2025 PADOVA – Un pomeriggio di tensione, nel centro di Padova con un uomo di 67 anni, di origine albanese, fermo su una gru a venti metri di altezza che minaccia di gettarsi nel vuoto. Ci sono volute sette ore e mezza ai negoziatori della polizia per convincerlo a scendere. La svolta grazie a un nostro microfono e a un poliziotto che si è finto giornalista. || Sono le 20.30 quando Pashko Gjelaj scende dalla gru, dietro di lui i due negoziatori che per oltre due ore sono rimasti ad alta quota per convincerlo a desistere dai suoi intenti suicidi. Quando scende il 67enne stringe la mano al questore di Padova Marco Odorisio, chiede dell’acqua e poi abbraccia quei due poliziotti che lo hanno ascoltato. Per oltre 7 ore il 67enne albanese è rimasto sospeso nel vuoto. Era salito intorno alle 13.30. Il cancello del cantiere aperto perchè in quel momento stavano entrando dei camion per scaricare del materiale. Nonostante le sue difficoltà fisiche l’uomo è salito poi con il cellulare ha chiamato il 113: “Sono sopra ad una gru a Padova vicino ad una chiesa, ma non è Sant’Antonio, mi voglio buttare”. I poliziotti capiscono subito che si tratta del cantiere dietro la basilica di Santa Giustina tra via Cavazzana e via Sanmicheli e si precipitano sul posto. Arrivano anche i vigili del fuoco, le uopi (unità operative di pronto intervento) e i negoziatori che iniziano i contatti telefonici con l’uomo. Difficile posizionare i materassi di salvataggio, l’area del cantiere è estesa, nel pomeriggio arrivano anche altri materassi portati dal reparto mobile. Nel frattempo l’uomo cammina pericolosamente sulla gru, urla e racconta la sua storia. Nel 2012 Gjelaj ha ucciso la moglie Hane in strada a Noale, prima accoltellata poi finita a sassate. E’ uscito dal carcere a metà del 2024 e ora sta scontando una misura di semilibertà in una struttura protetta. Il suo permesso di soggiorno è in scadenza. Vuole parlare con la stampa ed è qui che i negoziatori trovano la strada decisiva per svoltare la situazione in stallo da ore: uno di loro si finge giornalista chiede il nostro microfono per guadagnare la fiducia del 67enne e alle 18.30 iniziano a salire. Una lunga conversazione, un’intervista simulata, poi il contatto telefonico diretto con il questore che garantisce all’uomo il permesso di soggiorno e finalmente la discesa. Quando scende dalla gru Gejla – Intervistati MARCO ODORISIO (Questore di Padova) (Servizio di Valentina Visentin)
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