12/05/2025 VENEZIA – Circa 300 vogatori hanno partecipato al corteo acqueo per chiedere la liberazione del cooperante italiano, arrestato in Venezuela di cui non si hanno notizie dal 15 novembre scorso. Raccolto l’invito di don Ciotti a scuotere le coscienze. E la mobilitazione continua senza mai fermarsi. || Una cinquantina di imbarcazioni presenti, circa 300 vogatori ai remi, tutte le società remiere rappresentate. “E’ stata una partecipazione commovente” – commenta Luca Tiozzo, portavoce degli amici di Alberto Trentini. La richiesta, pacifica ma determinata e ferma, di poter al più presto riabbracciare il cooperante italiano, nativo del Lido di Venezia, che si trova in carcere senza motivo, ingiustamente in Venezuela, dove era arrivato per portare aiuti ai disabili che non si possono permettere le cure sanitarie perché troppo costose, è arrivata forte e chiara. Dal ponte della Costituzione, fondamenta di Santa Chiara, il corteo di barche ha attraversato il Canal Grande fino alla Basilica della Salute, con alzaremi per le remiere e lettura di alcune testimonianze. Erano presenti anche la mamma di Alberto, Armanda Colusso, con l’attrice Ottavia Piccolo.Il ringraziamento della zia di Alberto per la partecipazione di questi mesi alla mobilitazione.177 giorni senza avere notizie di Alberto sono troppi, sei mesi dal 15 novembre 2024. Il corteo acqueo organizzato dal gruppo delle amiche ed amici di Alberto, è stato sostenuto dal Comune, in particolare dal delegato alla voga Giovanni Giusto, dall’associazione “Articolo 21 con tutte le remiere cittadine”. – Intervistati OTTAVIA PICCOLO (ATTRICE), OLIVIA COLUSSO (ZIA DI ALBERTO TRENTINI), SILVIA PEREGALLI (AMICA DI ALBERTO TRENTINI) (Servizio di Lorenzo Mayer)
Questo contenuto audiovisivo è di proprietà esclusiva di Medianordest. È vietato l’utilizzo, la distribuzione, la riproduzione, o qualsiasi altra forma di elaborazione o condivisione del materiale senza previa autorizzazione scritta da parte di Medianordest.