15/02/2021 BELLUNO – Sconcerto unanime per il nuovo blocco dello sci alla vigilia dell’apertura degli impianti. Una doccia fredda, anzi gelata – viste le temperature di questi giorni- per gli operatori del comparto. Durissime le loro parole. || La comunicazione sconcertante, con tutto il rispetto dovuto alla salute, è arrivata alle 19 di una domenica di grande lavoro, quando tutti e tutto erano ormai pronti e con il massimo rigore – dice Fulvio Valt direttore della scuola di sci Falcade Dolomiti. “Raccapricciante e imbarazzante” commenta il presidente Zaia che stavolta al Governo chiede i danni per il settore che dall’8 marzo dello scorso anno non ha visto ancora un euro. Dal colle del Nevegal, dove la seggiovia della Coca Bassa è attiva per consentire l’allenamento dei ragazzini degli sci club, parla Alessandro Molin, presidente di Nevegal 2021: “Credo che stavolta si sia superato il limite”.E si moltiplicano in queste ore gli appelli ai due neo ministri bellunesi, Franco e D’Incà: “Se hanno a cuore la montagna si facciano sentire”. La riapertura eventuale il 5 marzo a un mese esatto dalla chiusura della stagione rende ancora una volta tutto più difficile. Attenzione e pressione sono rivolti al nuovo Governo, dice il presidente regionale di Anef, perchè il tempo è veramente scaduto dopo un insostenibile e ingiusto tira e molla iniziato a novembre. – Intervistati FULVIO VALT (DIRETTORE SCUOLA SCI FALCADE), ALESSANDRO MOLIN PRESIDENTE NEVEGAL 2021 (AL TELEFONO), RENZO MINELLA PRESIDENTE ANEF VENETO (AL TELEFONO) (Servizio di Tiziana Bolognani)


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