06/05/2025 CASTELFRANCO VENETO – Elemento chiave dell’indagine, il video di 8 secondi consegnato ai carabinieri da un testimone oculare dell’omicidio di Castelfranco. E che testimonia una volta di più “l’escalation di violenza giovanile” che interessa la Marca come il resto d’Italia in una sorta di “lotta per la supremazia” la chiama il procuratore Martani. || La stradina stretta, il fossato ai lati, i fari della macchina, da dove la rissa viene ripresa con il telefonino, che illuminano l’asfalto. Sullo sfondo, lo scontro tra i ragazzi: sulla destra, calci, pugni, sulla sinistra uno dei giovani armati che sferra un fendente a un rivale. Dietro, il buio della notte. E’ il video consegnato ai carabinieri da un testimone oculare del delitto consumato fuori dal parcheggio della discoteca di Castelfranco. Otto secondi che servono a cristallizzare la scena nella quale, sabato notte, viene ferito mortalmente Lorenzo Cristea e ridotto in fin di vita l’amico Alessandro Bortolami, forse il vero obiettivo della furia dei due italo marocchini. Per la Procura è un elemento chiave, una testimonianza senza filtri, fredda e oggettiva, che fa da perno alle indagini. E alla quale i racconti dei presenti, influenzati dallo shock, dalla paura, dalla concitazione, servono a comporre per intero il quadro. E a raccontare l’ulteriore escalation di violenza giovanile che colpisce la Marca, così la chiama il procuratore Marco Martani, parlando di giovani che ostentano un preoccupante “senso di impunità”. E che ammazzano senza motivo un perfetto estraneo, in quella che il capo della Procura definisce “una lotta per la supremazia”. – Intervistati MIRCO CASTELLER (Psicologo e Psicoterapeuta) (Servizio di Lina Paronetto)


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