06/05/2025 ABANO TERME – In tribunale a Padova ha parlato per la prima volta in aula Erik Zorzi il 42enne accusato di aver ucciso l’ex moglie Nicoleta Rotaru e di averne simulato il suicidio. L’uomo risponde alle domande dpo aver sentito l’audio della notte della morte della 39enne || Quando Eric Zorzi ascolta in aula l’urlo di Nicoleta e il suo ultimo respiro si giustifica dicendo che era solo un tentativo di abbracciarla, di tentare un rapporto. Il grido strozzato e il rantolo per lui non sono gli istanti finali della vita della donna. Il 42enne camionista di Abano sul banco degli imputanti per la prima volta dall’inizio del processo che lo vede accusato di omicidio volontario dell’ex moglie Nicoleta Rotaru risponde alle domande dell’avvocata della parte civile. Il suo volto non tradisce emozioni quando gli fanno ascoltare i momenti più cruenti del luongo audio registrato la notte del 1 agosto del 2023 quando è morta Nicoleta. Anzi è lui a chiedere di sentirlo accusando che sia stato tagliato ad hoc per farlo passare da mostro. Durante la settima udienza il giudice ha deciso di ascoltare Zorzi nonostante la sua difesa si sia opposta. La prima è stata una delle avvocate della parte civile. Zorzi incalzato dalle domande sulla sua situazione con Nicoleta cerca di dipingersi come una vittima e di far passare Nicoleta come unica colpevole di una separazione che ancora non era stata definita. La descrive come una donna che faceva uso di alcool e che pur non volendo rimanere in quella casa non decideva di andarsene nonostante la separazione. Zorzi afferma di aver anche assunto un sonnifero la notte del primo agosto e per quello nell’audio farnetica insulti. Quando l’avvocato gli chiede il significato della frase “Liberaci ti prego” proonunciato dopo l’ultimo respiro di Nicoleta, Erik glaciale risponde “volevo sapere come voleva organizzare la separazione. (Servizio di Valentina Visentin)
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