29/04/2025 SAN GIORGIO DELLE PERTICHE – Anche la musica porti valori di rispetto e di linguaggio inclusivo. La Fondazione Giulia Cecchettin scegli l’Aperyshow in corso ad Arsego per lanciare un appello firmato a Gino Cecchettin. || Sono giovani e giovanissimi quelli che affollano l’Aperyshow. Giovane e giovanissima la musica loro destinata. A loro si rivolge Gino Cecchettin che, in qualità di presidente della fondazione nata per trasformare il dolore per la morte di Giulia in impegno contro la violenza di genere, lancia un appello rivolto agli artisti e alle case discografiche perché promuovano un linguaggio musicale più rispettoso, consapevole e inclusivo. Così Gino Cecchettin: “Giulia potrebbe essere al concerto stasera ma non potrà farlo. A Giulia sarebbe piaciuto stasera ballare e cantare assieme ai suoi coetanei, lei non ballerà più, non ascolterà più nessuna canzone o concerto (…), colui che diceva di amarla ha deciso per lei il suo destino di vita (…). Lo sai benissimo che le parole che usi possono fare la differenza (…) Ti chiedo, con tutto il rispetto e la fiducia che si deve agli artisti veri, di considerare la possibilità di lasciare da parte (…) quei contenuti che – consapevolmente o no – possono alimentare una cultura della sopraffazione. Abbiamo bisogno della tua arte, di dignità, amore, bellezza. Abbiamo bisogno di artisti che sappiano anche cambiare spartito”. Con la lettera due vademecum, uno indirizzato agli artisti, l’altro ai discografici. (Servizio di Chiara Gaiani)
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