26/04/2025 VENEZIA – Il drammatico racconto dell’attivista e dissidente russa aggredita durante le celebrazioni del 25 aprile al Ghetto di Venezia perché filo- ucraina || Katia Margolis 52 anni, attivista russa ha ancora negli occhi le fiamme dell’accendino con cui han tentato di incendiare la bandiera ucraina che portava tra le mani, rischiando di dare fuoco anche a lei mentre tra i 300 manifestanti un coro di facinorosi di estrema sinistra la insultava al megafono gridandole «nazista». Lei , antifascista per antonomasia. Artista e insegnante di origini ebraiche e dissidente russa è ancora scossa e incredula di essere stata vittima della violenta aggressione fisica e verbalee proprio durante le celebrazioni del 25 aprile aVenezia, e proprio al Ghetto. L’attacco perché portava la bandiera ucraina. Sotto una pioggia battente, coperta in parte dall’ombrello, non è riuscita a vedere il gruppo che in men che non si dica l’ha accerchiata cercando di dare fuoco alla sua bandiera urlandole anche insulti irripetibili. Non li ha visti in faccia i suoi aggressori ma le voci dei cori le echeggiano ancora nella testa. Lunedì la denuncia in Questura, sebbene con un rammarico: non aver avuto la possibilità di confrontarsi con i suoi antagonisti. – Intervistati KATIA MARGOLIS (ATTIVISTA RUSSA) (Servizio di Annamaria Parisi)
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