19/04/2025 TREVISO – Sara’ ricordata come la via Crucis dei giovani la processione che ieri sera ha percorso le vie del centro storico di Treviso. Tanti gli spunti di riflessione a partire dalla violenza nell’indifferenza richiamati nel passaggio lungo via Castelmenardo dove 4 mesi fa si e’ compiuto l’omicidio del 22 enne Francesco Favaretto || La rappresentazione di un atto di violenza dietro ad un telo bianco perche’ quelle ombre proiettate ricordino tutte le sopraffazioni. E nella piazzetta dove appena quattro mesi fa un giovane di 22 anni, Francesco Favaretto moriva per mano di un coetaneo, questa stazione della via Crucis si e’ caricata ancor piu’ di dolore e di sgomento per l’indifferenza che sempre piu’ avvolge tutto e tutti. Provocazione per qualcuno, quotidianita’ per i giovani che hanno scritto le riflessioni della via dolorosa nella processione che ha percorso il cuore di Treviso. Dietro al prezioso crocefisso ligneo portato a turno dai parroci della citta’ in 2000 hanno condiviso questa esperienza di fede. A partire dal cartello dove appuntare il nome di una persona con cui riconciliarsi nel ricordo dell’ultima cena e della lavanda dei piedi. Poi la solitudine del Cristo dopo l’arresto nel giardino degli ulivi oggi nella solitudine delle relazioni.Solitudine ma anche tradimento allora di Pietro oggi degli amici rappresentato cosi dai giovani davanti alla chiesa di s. Agnese Un percorso tracciato dai lumini lungo le strade e da tante persone affacciate ai balconi ma anche dal rispetto che altri giovani hanno dimostrato al passaggio della processione verso la stazione di Pilato. (Servizio di Lucio Zanato)
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