14/04/2025 MESTRE – Convalida del fermo. Il 45enne accusato di aver aggredito e violentato una ragazzina di 11 anni mentre rientrava a casa, resta in carcere. Mentre c’è paura tra le famiglie. Il parroco della comunità: “con certi soggetti bisogna agire preventivamente”. || Resta rinchiuso nel carcere di Venezia, dove all’interrogatorio di garanzia con il gip si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere, Massimiliano Mulas, il 45enne di origine sarda, accusato di aver aggredito e violentato una ragazzina di 11 anni dopo averla seguita fino a casa mentre rientrava dalla palestra. Giovedi pomeriggio. Sono molti gli elementi indiziari a suo carico raccolti dai Carabinieri. Oltre alla sfilza di precedenti per reati sessuali, che l’hanno fatto entrare e uscire dal carcere, quella sera Mulas è stato rintracciato sulla base di un fermo di polizia: fuggendo dall’abitazione della ragazzina, dov’era entrato per compiere l’ennesima brutalità su una giovane vittima indifesa, aveva perso il portafogli, con i documenti. La violenza si è consumata nell’androne del palazzo quando la ragazzina stava per entrare in casa, modalità che ha messo in atto altre volte. Lei, insospettita, era al telefono con un’ amica che quando l’ha sentita gridare ha lanciato l’allarme. Sconvolta la comunità, dalla parrocchia alla scuola, che ha già organizzato degli incontri per aiutare i compagni di classe ma anche i genitori. C’è paura e incredulità, denuncia il parroco.La piccola vittima e la famiglia hanno ricevuto supporto immediato per far fronte al dramma che li ha investiti. – Intervistati DARCO PELLOS (PREFETTO DI VENEZIA), LAURA BESIO (ASSESSORE POLITICHE EDUCATIVE COMUNE VE) (Servizio di Ilaria Marchiori)
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