05/04/2025 VENEZIA – Circa 3.000 persone hanno manifestato a Venezia a difesa della sanità pubblica, denunciando tra l’altro la lunghezza delle liste d’attesa, la scarsità di personale e il pericolo di doversi curare dai privati. || Quella che si è levata anche da Venezia, è la richiesta di un cambio di passo deciso e immediato alla politiche sanitarie di questa nazione e di questa regione. Un settore, quello della sanità, troppo a lungo trascurato – sostengono i manifestanti – mentre l’emergenza cresceva fino a portare i problemi e la mancanza di servizi ad un punto di insostenibilità per i cittadini.Prima degli interventi di fronte al piazzale della stazione ferroviaria, il corteo, composto da associazioni e comitati di tutto il Veneto, percorre le fondamenta che dividono questo tratto di Canal Grande tra Santa Croce e Cannaregio. Il tradimento di questi anni – sostengono – può essere calcolato valutando quanto sia stato disatteso l’articolo 32 della Costituzione che tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo. Qua e là appaiono diversi riferimenti a Marco Cavallo, la scultura in legno e cartapesta divenuta negli anni ‘70 “icona” della legge Basaglia sulla chiusura dei manicomi: la manifestazione è infatti dedicata in particolare alla salute mentale. – Intervistati SALVATORE LIHARD (PORTAVOCE MOVIMENTO DIFESA DELLA SANITA’ PUBBLICA), TIZIANA BASSO (SEGRETARIA GENERALE CGIL VENETO), ARTURO LORENZONI (PORTAVOCE OPPOSIZIONE CONSIGLIO REGIONALE), RENZO MASOLO (CAPOGRUPPO EUROPA VERDE REGIONE VENETO), ELENA OSTANEL (CONSIGLIERE REGIONALE “IL VENETO CHE VOGLIAMO”) (Servizio di Filippo Fois)
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