04/04/2025 CHIARANO – Tentato omicidio di Chiarano. Alex Lucchesi, il 52enne che ha sparato al genero Gregori Malacarne davanti ad un bar, ha chiesto di essere senttito dal pm per spiegare il gesto che lo ha portato in carcere || «Mi umiliava con tutta la famiglia, mi provocava quotidianamente»: così Alex Lucchesi il 52 enne che ha sparato un colpo di pistola alla schiena del genero si è giustificato davanti al magistrato. L’uomo è in carcere a Venezia per tentato omicidio. Nei giorni scorsi era stato ricoverato in ospedale per un aggravamenti delle sue condizioni di salute. Ora è tornato in cella ed ha volto parlare con il pubblico Ministero Giulio Caprarola raccontando la sua verità. Tra il genero e Lucchesi da tempo c’erano dissapori. La sera prima del fatto di sangue, tra i due c’era stato una brutta lite. «Quella sera mio genero mi ha picchiato, ero esasperato». Ha ammesso che il 24 febbraio si è recato al bari nel cuore del Chiarano armato di una pistola. «Dovevamo incontrarci per parlare e chiarire». Poi quando è arrivato e lo ha visto ha estratto la pistola ed ha fatto fuoco. Ha ammesso sostanzialmente tutto, Lucchesi che dopo aver colpito il genero è scappato. Una fuga durata poco. Prima aveva consegnato l’arma alla fidanzata del figlio che è stata fermata mentre si trovava in auto e per questo arrestata. Poi aveva girovagato sempre nel veneziano. Avrebbe preso un treno per Mestre, sua città natale, poi è andato a Ceggia per chiedere aiuto alla figlia più giovane che però non gli ha neppure risposto al campanello. Poco dopo l’uomo ricercato dai carabinieri è stato rintracciato ed arrestato. Il difensore del 52 enne, l’avvocato Giorgio Pietramala, ha già chiesto gli arresti domiciliari, soprattutto per le sue condizioni fisiche. Nell’interrogatorio con il magistrati ha anche spiegato della lite del giorno prima. A casa del genero erano stato trovati a terra del bossoli. Di questo lui però ha sostenuto di non saperne nulla, che in quell’occasione non ha esploso nessun colpo. Ma che era stato il genero a mettergli le mani addosso. Fino alla mattina del giorno dopo, quando Lucchesi è arrivato davanti a bar e senza dire una parola gli ha sparato. (Servizio di Daniela Sitzia)
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