19/03/2025 LIMENA – Avrebbe vegliato per ore il corpo senza vita di Franco Bergamin. Così al giudice per le indagini preliminari Alessio Battaglia, il 40enne in carcere per l’omicidio volontario dell’anziano che lo ospitava a Limena. || Non sarebbe morto subito ma dopo molte ore Franco Bernardo Bergamin, l’anziano ucciso nel suo appartamento in questa palazzina di via Papa Giovanni XXIII a Limena. Questa la ricostruzione fatta davanti al giudice per le indagini preliminari nel corso dell’interrogatorio di garanzia lo scorso 8 marzo da Alessio Battaglia, il 40 triestino in carcere per il delitto. Secondo quanto ammesso da Battaglia, la morte dell’ottantenne sarebbe arrivata al culmine di una lite. Lui avrebbe sferrato all’anziano un pugno e un paio di schiaffi buttandolo a terra nella giornata del 22 febbraio. Un racconto che non convince la procura e i carabinieri che stanno indagando. L’autopsia ha riscontrato che la morte di Franco Bernardo Bergamin è avvenuta in modo rapido per la frattura dell’osso del collo diversamente da quanto raccontato da Alessio Battaglia. Un’indagine tutt’altro che conclusa. Si attendono infatti i riscontri dei conti correnti dei due perchè il motivo potrebbe essere economico. Battaglia potrebbe avere nascosto per giorni il corpo di Franco Bergamin, trovato chiuso in un armadio in due sacchi di plastica, per utilizzare la pensione. Così come economici potrebbero essere i motivi delle continue liti tra i due negli ultimi mesi con Bergamin che chiedeva a Battaglia che viveva con lui da più di un anno di contribuire alle spese di casa. (Servizio di Chiara Gaiani)
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