17/03/2025 TREVISO – Si è intascato 50mila euro, dal conto del fratello disabile. Soldi che sarebbero serviti per pagare la retta della casa di riposo. E’ stato denunciato per peculato || Nominato tutore del fratello invalido. Aveva assunto l’incarico nel 2002 alla morte della madre. Ma l’uomo, anziché tutelare il patrimonio dell’anziano parente, ricoverato in casa di risposo, ha pensato bene di utilizzare i soldi per i proprio bisogni: ricariche di carte di credito, prelevamenti in contanti e spese personali come pagamenti di utenze e di polizze assicurative. Si sarebbe appropriato di ben 50 mila euro, lasciando da pagare le rette della struttura per anziani. L’amministratore di sostegno, domiciliato nel Trevigiano, è stato segnalato alla Procura della Repubblica per il reato di peculato ed è stato sostituito dal Tribunale di Treviso. Immediate le indagini della Guardia di Finanza del comando provinciale dopo l denuncia del nuovo tutore, un avvocato trevigiano, che ha preso in mano la situazione ed ha segnalato subito le numerose anomalie nell’utilizzo dei risparmi dell’anziano. Grazie agli accertamenti minuziosi degli uomini delle fiamme gialle, sono stati ricostruiti tutti gli ammanchi dal conto dell’anziano disabile. Non solo ma il legale anche fatto presente agli inquirenti, la mancanza dei rendiconti delle spese sostenute per conto dell’invalido, le quali, per espressa previsione di legge, devono essere periodicamente trasmesse al Giudice Tutelare che ne valuta la legittimità. Nel corso delle indagini è emerso che queste uscite sarebbero dovute servire al pagamento delle rette del ricovero dell’invalido, rimasto pertanto debitore per 41mila euro nei confronti della casa di riposo che lo ospitava. Al termine l’indagato è stato rinviato a giudizio per peculato e il processo è attualmente in fase di dibattimento. “L’operazione della Guardia di Finanza di Treviso, svolta in sinergia con il locale Tribunale e la Procura della Repubblica di Treviso” “ha avuto il fine di tutelare gli interessi patrimoniali della persona offesa e di contrastare il comportamento di chi, nominato amministratore di sostegno di una persona affetta da un’infermità, se ne (Servizio di Daniela Sitzia)
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