10/03/2025 VICENZA – Oltre 4,5 milioni di euro tra beni e denaro sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza di Vicenza in un’operazione sul falsi crediti d’imposta per il “bonus facciate”. I lavori, mai eseguiti, riguardano immobili nelle province di Vicenza, Verona e Padova. || Erano del tutto ignari di quanto accadeva alle loro spalle 26 proprietari di immobili tra le province di Padova, Verona e Vicenza, interessati dal cosiddetto “bonus facciate”. I lavori di recupero o restauro degli esterni, sostenuti dal “Decreto Rilancio” del 2020 non erano in realtà mai stati eseguiti ed erano rimasti solo sulla carta. La frode, scoperta dal Comando Provinciale delle Fiamme Gialle di Vicenza in coordinamento con l’Autorità Giudiziaria di Varona, ammonta ad oltre 4,65 milioni di euro. La cifra in beni e denaro è stata sequestrata a due imprenditori scaligeri titolari di tre imprese edilizie. Secondo il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Verona, i reati commessi sarebbero indebita percezione di erogazioni pubbliche, tentata truffa a danno dello Stato, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e autoriciclaggio.Le indagini riguardano illecciti messi in atto tra il 2021 e il 2022. I due indagati, tramite il meccanismo del cosiddetto “sconto in fattura”, avrebbero generato e ceduto crediti d’imposta falsi dichiarando interventi edilizi mai effettuati.Già ad agosto 2023 era stata attivata la procedura per sospendere la compensazione di crediti per 450.000 euro da parte di una delle società coinvolte. I proprietari degli immobili, nella maggior parte dei casi, non avevano commissionato i lavori né firmato i relativi contratti d’appalto. Solo in un caso il cantiere ha eseguito una parziale ristrutturazione. I due indagati avrebbero inoltre utlizzato in modo indebito alcuni dati di cui erano venuti in possesso, in particolare quelli relativi agli edifici e ai proprietari.Una parte degi crediti generati, circa mezzo milione di euro, era stato reimpiegato in modo illecito nelle attività imprenditoriali riconducibili ai due imprenditori sotto indagine.E’ l’ennesimo caso di abuso e frode, ad ormai cinque anni da un provvedimento che avrebbe dovuto rilanciare l’economia e la ripresa post pandemia. (Servizio di Mirco Cavallin)


Questo contenuto audiovisivo è di proprietà esclusiva di Medianordest. È vietato l’utilizzo, la distribuzione, la riproduzione, o qualsiasi altra forma di elaborazione o condivisione del materiale senza previa autorizzazione scritta da parte di Medianordest.videoid(CrLRIBem9zU)finevideoid-categoria(a3veneto)finecategoria