05/03/2025 VENEZIA – Dopo le parole espresse dal Patriarca di Venezia sul fine vita, il presidente Zaia torna sull’argomento: “la legge c’è, ha detto, ma va regolamentata” || Non c’è nessun botta e risposta con il Patriarca sul fine vita, evidenzia il Presidente Zaia che ancora una volta spiega come una legge già ci sia ma è importante che vada regolamentata. Questo dopo le parole, sul tema, espresse da Monsignor Francesco Moraglia: “La domanda, scrive, è se di fronte a questioni riguardanti il fine vita sia corretto porre come criterio la possibilità di provocare la morte o accelerarla nel momento in cui si vive un disagio fisico, psicologico, psicofisico, esistenziale. Tale concetto di libertà è riduttivo. Infatti, continua, quando una legge tocca l’esperienza umana in punti così sensibili quali la nascita o la morte, non costituisce solo un apparato tecnico di norme e disposizioni ma interagisce con la sensibilità comune e la cultura, plasmandole in modo irreversibile. Assecondare una tale deriva conduce, favorendo una cultura e una mentalità volte ad annullare la vita umana piuttosto che tutelarla, ad apprezzare sempre meno la vita, specialmente innanzi alle esistenze fragili di uomini, donne e bambini. In nome di una presunta “libertà”, specifica, si rischia di percepire sempre più come un peso, malati, anziani e disabili. È questa la libertà che desideriamo per noi e per gli altri, è questo il maggior bene che vogliamo e cerchiamo? Oggi, scrive infine, lo sviluppo sempre maggiore delle cure palliative rende concreta e praticabile la strada di un accompagnamento dignitoso della persona umana. Chi soffre ma si sente accompagnato, curato e sostenuto, ripugna la logica di morte che è effetto di disperazione e assenza di speranza. – Intervistati LUCA ZAIA (PRESIDENTE REGIONE VENETO) (Servizio di Ilaria Marchiori)
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