04/03/2025 SANTO STEFANO DI CADORE – Migliorare gli stili di vita della comunità, ridurre il carico delle malattie prevenibili nella popolazione anziana e fragile, il disagio psichico grave, l’incidenza e la mortalità dei tumori prevenibili e i danni alla salute derivanti da incidenti e traumi. Queste le linee guida per promuovere la salute dei cittadini promosse in Comelico nel corso di una partecipata assemble cittadina. || La Comunità della Val Comelico di cui fanno parte i Comuni di Danta, Comelico Superiore, San Nicolò, San Pietro e Santo Stefano, è attualmente composta da circa 6.700 persone, con indici di vecchiaia, mortalità e spopolamento purtroppo molto elevati, ed è per questo che si è impegnata per dare risposte ai problemi sanitari e sociali del territorio con un incontro teso a condividere azioni concrete in risposta ad alcune peculiarità dell’area.L’idea del “Progetto Comelico in salute” è nata sulla scia del ciclo di convegni “Salute oltre la città” che l’ULSS 1 Dolomiti sta promuovendo per approfondire, attraverso il confronto con altre aree con le medesime caratteristiche, soluzioni innovative per la sanità di montagna. Il focus sul Comelico, chiesto lo scorso 22 ottobre dagli amministratori locali, ha messo in evidenza alcuni dati che, uniti al tema dello spopolamento e alla contingenza dei lavori nella Galleria Comelico, fanno della Val Comelico un’area a cui prestare particolare attenzione.Da oggi, dopo una fase di attività ambulatoriale, riprendono intanto i ricoveri alla alcologia di Auronzo e, infine, in Comelico sarà sperimentato il “fisiovan” un ambulatorio mobile per portare a domicilio la fisioterapia. – Intervistati AMEDEO BUZZO (COORDINATORE PROGETTO “COMELICO IN SALUTE”), GIUSEPPE DAL BEN (COMMISSARIO STRAORDINARIO ULSS 1 DOLOMITI), ALESSANDRA BUJA (PROFESSORE UNIVERSITA’ PADOVA) (Servizio di Fabio Fioravanzi)
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