27/02/2025 CHIARANO – Vede i carabinieri e tenta di fuggire. E’ stato bloccato ed arrestato Alex Lucchesi il 52enne che lo scorso lunedi ha sparato al genero davanti alla gelateria nel cuore di Chiarano. L’uomo era a piedi nei pressi del cimitero di Ceggia nel veneziano. Prima è stato accompagnato all’ospedale all’Angelo per una ferita, quindi in carcere a Venezia. || Ha tentato di contattare la figlia più piccola, Moira, le ha suonato il campanello di casa. Ma la giovane spaventata a morte non ha aperto la porta. Così Alex Lucchesi si è allontanato. Arrivato nei pressi del cimitero di Ceggia, è stato raggiungo da diverse auto dei carabinieri. Qui ha tentato nuovamente di fuggire a piedi, ma la sua latitanza durata tre giorni è finita nella mattinata. Per lui sono scattate le manette. Il 52enne di origine sinti è accusato di tentato omicidio per aver sparato un colpo di pistola contro il genero, Gregori Malacarne, 29 enne che si trova ricoverato in ospedale con una ferita alla schiena. Un agguato fulmineo: è sceso dalla macchina, ha fatto fuoco ed è scappato in una manciata di minuti. Poche parole dopo la sua cattura. Lucchesi che è difeso dall’avvocato Giorgio Pietramala ha spiegato di aver avuto una discussione ed una colluttazione con il genero il giorno prima della sparatoria. Una questione personale e famigliare che dovrà essere chiarita. I carabinieri dovranno anche ricostruire questi giorni di latitanza. Qualche ora fa il 52enne aveva preso un treno da San Donà verso Mestre, ma lui dice di non essersi mai mosso. Addosso l’uomo non aveva nulla, solo qualche farmaco. Dalla Caserma di Via Cornarotta è stato portato in carcere a Venezia, dove verrà sentito per l’interrogatorio di garanzia. Poi il fascicolo sulla sparatoria di Chiarano sarà trasferito a Treviso e proseguirà il suo iter.Ora si attendono anche gli accertamenti sulla pistola una Glock calibro 9, con la matricola abrasa,trovata nella borsa della fidanzata di uno dei figli. Se dovesse essere confermato che si tratta della stessa arma usata nell’agguato, la donna che è stata a scarcerata rischia una incriminazione per favoreggiamento. – Intervistati Ten. Col. STEFANO MAZZANTI (Comandante Reparto Operativo Carabinieri di Treviso) (Servizio di Daniela Sitzia)


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