21/02/2025 BELLUNO – I numeri, quelli degli studenti ma soprattutto di bilancio, sono risultati fatali per la storia e la tradizione del liceo Lollino di Belluno. L’istituto paritario di proprietà del Seminario chiuderà l’attività didattica alla fine di questo anno scolastico. || Il liceo Lollino chiude i battenti. Oltre 50 anni di attività piegati dalla scure dei numeri che stavolta hanno condannato, senza se e senza ma, la prosecuzione dell’attività didattica dell’istituto paritario di proprietà del Seminario di Belluno che si dissolverà alla fine di quest’anno scolastico. E’ tutto nero su bianco, nel sito della Diocesi che lo scorso anno, dopo mesi di trattative, aveva chiuso l’accordo con la rete di “Scuole per crescere”, espressione di Comunione e Liberazione fondata da don Giussani, per entrare nel circuito di scuole cattoliche toscane. L’esperienza non è stata, con tutta evidenza, positiva, men che meno l’offerta formativa che alle preiscrizioni nel 2024 aveva acquisito 11 nuovi studenti, quest’anno solo 9. Impossibile pensare di proseguire e per la settantina di studenti del Lollino ora le uniche alternative sono quelle di proseguire gli studi nei licei statali di Belluno e di Feltre. Per il collegio dei docenti la notizia della chiusura dell’istituto è arrivata come un fulmine a ciel sereno, “inaspettata e incomprensibile” si legge in un comunicato in cui emerge l’amarezza degli insegnanti che hanno deciso di non partecipare all’assemblea plenaria prevista per questa sera per consentire una maggiore possibilità di confronto tra l’ente gestore e le famiglie. Lo scorso 17 febbraio la decisione di chiudere è stata espressa all’unanimità dal collegio dei consultori e dal consiglio diocesano per gli affari economici: difficoltà gestionali ed economiche già nell’autunno del 2023 avevano suggerito la chiusura della scuola, poi il tentativo di rilancio che sembrava essere stato garantito dalla rete di “Scuole per crescere” avevano lasciato intendere che forse uno spiraglio per la rinascita del Lollino ci potesse essere pur constatando gli ineludibili problemi di una provincia stretta dal gelo demografico che si sta abbattendo inesorabile sulla scuola. Lo scorso anno era stata cassata l’offerta di Confindustria di portare a Belluno una s (Servizio di Tiziana Bolognani)
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