06/02/2025 PONTE NELLE ALPI – Arresti domiciliari e braccialetto elettronico al 47 enne, accusato di circonvenzione d’incapace, che lo scorso settembre venne arrestato dalle Fiamme Gialle nell’ambito dell’operazione denominata “Cuscus”. L’uomo, di nazionalità marocchina, si trova ristretto nella sua abitazione a Ponte nelle Alpi. || Arresti domiciliari e braccialetto elettronico per l’uomo sospettato di aver commesso in quattro diverse occasioni il reato di circonvenzione di incapaci, dopo essersi avvicinato con artifizi a quattro anziani fragili, tre della provincia di Pordenone e un bellunese, che per la loro età, problemi psicologici, condizioni di salute precarie e solitudine, sarebbero state indotte a consegnargli cospicue somme di denaro e gioielli. Ricorsi e appelli della difesa di un 47 enne di nazionalità marocchina, residente a Ponte nelle Alpi, non sono serviti a tenerlo in libertà condizionata dall’obbligo di firma. La Cassazione ha dato ragione al Tribunale del Riesame di Trieste che aveva ritenuto di riformulare la misura cautelare per il pericolo di reiterazione del reato e in mancanza a tutt’oggi del risarcimento alle  vittime quantificato in oltre 360 mila euro. Il 47 enne svolgeva l’attività di commercio ambulante di abbigliamento e, secondo le indagini, per un legame amicale con un’anziana affetta da gravi disturbi psichici sin dal 1995, sarebbe riuscito a farsi consegnare l’intero patrimonio, circa 130 mila euro, oltre a diversi gioielli. In un altro caso, fingendosi imprenditore edile, avrebbe proposto lavori di ristrutturazione della casa ad un altro anziano, accompagnandolo di persona in posta per prelievi di contante per lavori mai eseguiti e addirittura minacciandolo di intraprendere azioni legali qualora l’accaduto fosse stato denunciato. Nel nel corso della perquisizione domiciliare i finanzieri avevano trovato altro denaro, 9.400 euro, e gioielli incompatibili con quelli in suo possesso. Nella vicenda risulta indagata anche la coniuge dell’ambulante, una 34 enne anch’essa di nazionalità marocchina, che avrebbe offerto la sua complicità al marito incoraggiandolo a intestarsi la casa di proprietà di una delle vittime. (Servizio di Tiziana Bolognani)


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