30/01/2025 UDINE – Abd Allah Djoumaa e Daniele Wedam nel processo per la morte di Tominaga dovranno rispondere di omicidio preterintenzionale in concorso. La sentenza della Cassazione aveva alleggerito la loro posizione. Sentiamo anche le parole dei loro avvocati. || La corte di Cassazione ha pubblicato le motivazioni della sentenza con cui aveva rigettato, perché inammissibile, il ricorso della Procura di Udine contro la decisione del tribunale del riesame del 1 agosto 2024 con cui i giudici avevano escluso il concorso morale di Abd Allah Djoumaa e Daniele Wedam nell’omicidio preterintenzionale di Shimpei Tominaga alleggerendo la posizione dei due ragazzi e le misure di custodia cautelare in carcere disposte dal giudice per le indagini preliminari dopo la convalida dell’arresto. Successivamente la Procura ha proseguito la sua indagine continuando a sostenere il concorso morale in omicidio preterintenzionale e con questa accusa i tre sono stati rinviati a giudizio.Nelle motivazioni del rigetto, la Cassazione ha sottolineato il particolare che per i due ragazzi il pubblico ministero aveva fatto cadere l’accusa di rissa, facendo venire meno, secondo la Cassazione, il presupposto per il concorso nei fatti drammatici avvenuti successivamente nel Buonissimo Kebab di via delle Pelliccerie.Questo, va detto, non cambia nulla nello svolgimento del processo iniziato davanti al giudice Roberta Paviotti, per il quale Samuele Battistella e Daniele Wedam, difesi dagli avvocati Stefano Arrighi e Tino Maccarrone, saranno giudicati con il rito abbreviato mentre per Abd Allah Djoumaa si è in attesa dell’esito della perizia psichiatrica richiesta dal legale Guido Galletti per accertare la capacità di intendere e di volere del giovane al momento dei fatti, la capacità di stare in giudizio e la pericolosità sociale. L’esito della perizia verrà valutato a maggio e solo allora si saprà se anche Djoumaa dovrà affrontare il processo oppure seguirà un altro percorso rispetto agli altri due imputati. La sentenza della Cassazione e le dettagliate motivazioni costituiscono un argomento sui cui gli avvocati difensori dei due ragazzi faranno leva per tentare di sottrarli alla responsabilità nell’omicidio preteritenzionale e smontare le tesi dell’accusa. A – Intervistati AVV. TINO MACCARRONE (DIFENSORE DI DANIELE WEDAM), AVV. GUIDO GALLETTI (DIFENSORE DI ABD ALLAH DJOUAMAA) (Servizio di Stefano Giovampietro)
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