28/01/2025 FAVARO VENETO – Inchiesta Palude. L’ex assessore Boraso ammette il conflitto di interessi in un memoriale. Scrive anche, come dichiarato nel corso degli interrogatori, di essere estranea alla questione Pili. || Proprio come davanti ai Pm che l’hanno interrogato, anche nel suo memoriale, l’ ex assessore comunale Boraso, ora agli arresti domiciliari, ammette di aver preso soldi da privati. «Con il trascorrere del tempo, scrive, mi sono sempre più reso conto che il mio interessamento e la sollecitazione presso funzionari e uffici comunali, per offrire suggerimenti su questioni tecniche, in varie occasioni ha travalicato la normale attività di un pubblico amministratore, per risultare una personale attivazione nell’interesse di imprenditori con cui avevo relazioni amicali e professionali e dai quali, in determinati casi, la mia società Stella Consulting ha ricevuto pagamenti di fatture». Agli atti c’è una prima lettera scritta a mano quando era ancora detenuto in carcere, poi un primo memoriale e un secondo con integrazioni. Testi che venivano intervallati dai 5 interrogatori con i pubblici ministeri Baccaglini e Terzo. Per quanto riguarda i Pili, anche nel memoriale Boraso dichiara di non essersene mai occupato.Ora si attende l’udienza del 13 febbraio per sapere se il giudice dichiarerà equa la richiesta di patteggiamento raggiunta tra la procura e l’avvocato difensore di Boraso, Umberto Pauro, a una pena di 3 anni e 10 mesi di reclusione e 400 mila euro di “ristoro” rispetto ai soldi illecitamente incassati dalle aziende. (Servizio di Ilaria Marchiori)
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