27/01/2025 TREVISO – Oltre 60 Medaglie d’Onore a cittadini trevigiani consegnate ai familiari dei deceduti che sono stati deportati o internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra. Le testimonianze: «Mio papà tornato pesava 33 chili. Un orrore mai superato» || L’arresto, la deportazione nel ’43, i lavori forzati fuori dal lager in Cecoslovacchia, il ritorno, la sera, al campo. Quasi due anni di progionia, di torture. Liberato dalle truppe alleate nel 45, Angelo Amadio, papà di Sergio, si è portato con sè la malattia sopraggiunta negli anni al lager, l’epilessia. Trentratrè chili che lo costringevano al riposo. Un dolore mai superato. Quella di Angelo è una delle tante storie degli oltre 60 parenti di cittadini italiani, militari e civili deceduti che sono stati deportati o internati nei lager nazisti e a cui è stata consegnata la Medaglia d’Onore. Per tanti anni nella storia, la vita di Giovanni Antonello di Pederobba a cui sono state consegnate per 38 mediaglie, era rimasta scritta come quella di chi è andato altrove per lavorare, l’ostinazione della sorella nel cercare la verità trovata grazie allo studio di lettere e memorie incrociate tra l’Italia e la Germania. – Intervistati SERGIO AMADIO , LUCIANO GROTTO , TIZIANA COVOLAN (Servizio di Edy Caliman)


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