23/01/2025 PADOVA – Processo tamponi rapidi in Veneto, assolti “perché il fatto non sussiste” il dottor Roberto Rigoli e la dottoressa Patrizia Simionato oggi dg dell’Ulss 8 Berica accusati di concorso in falso ideologico e turbativa d’asta. Accolta l’istanza delle difese. Il processo si chiude così in anticipo. || Assolti perchè il fatto non sussiste e a processo ancora in corso. La parola fine sulla vicenda “tamponi rapidi” che aveva segnato il Veneto nei mesi più bui della pandemia da Covid 19 arriva in anticipo da un’aula del Tribunale di Padova. Il giudice ha assolto il dottor Roberto Rigoli e la dottoressa Patrizia Simionato, all’epoca dei fatti rispettivamente coordinatore delle microbiologie del Veneto e direttrice generale di Azienda Zero. I due erano accusati di concorso in falso ideologico e turbativa d’asta. Soddisfatto il legale di Rigoli e Simionato.“Risulta quindi pienamente acclarato che egli ha operato nel periodo dell’emergenza pandemica in modo corretto senza mai risparmiare le sue energie, contribuendo con la sua professionalità in modo decisivo alla salvaguardia della salute pubblica” ha detto l’avvocato Pavan.L’articolo 129 codice di procedura penale prevede che il giudice possa pronunciare immediata sentenza di assoluzione quando, a processo ancora in corso, risulta evidente in modo assoluto l’innocenza dell’imputato.L’indagine era partita dopo un esposto che contestava la validazione scientifica dei tamponi rapidi acquistati dalla regione Veneto dalla casa farmaceutica Abbott utilizzati per il tracciamento dei contatti e delle positività durante la seconda ondata della pandemia. La difesa del dottor Rigoli ha sempre sostenuto che non spettava a lui una ricerca scientifica visto che i tamponi avevano avevano il marchio CE. Il dottor Rigoli presente in Tribunale a Padova ha accolto con sollievo la sentenza. “Alla soddisfazione si unisce però un sentimento di tristezza – conclude Pavan – perché nonostante gli sforzi del legislatore di consentire che il processo penale si svolga soltanto in presenza di un solido impianto accusatorio si è qui portata avanti un’accusa destituita di ogni fondamento e di ogni base scientifica. Per conseguenza il dottor Rigoli ha dovuto subire in questi anni un’immeritata gogna mediatica. Nessuno potrà restituire a lui e al – Intervistati Avv. GIUSEPPE PAVAN (Legale Rigoli e Simionato) (Servizio di Valentina Visentin)


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