22/01/2025 VENEZIA – Inchiesta Palude. L’ex assessore Renato Boraso va verso il patteggiamento a poco meno di 4 anni di reclusione e la confisca di 400mila euro.L’accordo raggiunto con i PM è ora al vaglio del Gip. || Tre anni e dieci mesi di reclusione e la confisca di 400 mila euro.E’ la condanna cui potrebbe andare incontro Renato Boraso se andasse in porto l’accordo di patteggiamento della pena con i pubblici ministeri, che l’ex assessore comunale ha raggiunto assieme ad altri tre dei 32 indagati dell’inchiesta Palude.Già fissata per il 27 marzo, la prima udienza del processo in giudizio immediato appare quindi destinata a saltare.La valutazione delle carte e la congruità dell’accordo di patteggiamento è al vaglio del Gip, la cui decisione è attesa in tempi relativamente veloci. Per Boraso non si tratterà comunque dell’ultimo capitolo di questa vicenda giudiziario: superati i capi d’imputazione che lo hanno portato in carcere, dovrà andare ad eventuale processo per quelli in continuazione.Assieme a Boraso hanno patteggiato anche gli imprenditori: Daniele Brichese 3 anni e 10 mesi con 7mila euro di confisca, Francesco Gislon 2 anni e sei mesi e una confisca da 45mila euro e Fabrizio Ormenese, 2 anni e 9 mesi.In attesa della chiusura delle indagini resta aperta la vicenda che riguarda oltre a Boraso gli altri indagati. Tra cui i filoni di inchiesta sulla vendita di palazzo Papadopoli e la trattativa, mai chiusa, per l’area dei Pili. Dove tra gli indagati figurano il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, il capo e vice capo di gabinetto Morris Ceron e Derek Donadini, l’immobiliarista di Singapore Chiat Kwong Ching. (Servizio di Filippo Fois)
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