18/01/2025 VENEZIA – Condanna a morte di Pakhshan Azizi in Iran. L’appello da Venezia: «Fermate l’esecuzione. L’attivista nello stesso carcere dov’era rinchiusa Cecilia Sala» || «Fermate la condanna a morte di Pakhshan Azizi», è la voce di Venezia che risponde così alla chiamata internazionale contro la condanna a morte degli ayatollah decisa per l’attivista curda, per il suo impegno a favore dei diritti delle donne iraniane e che si trova reclusa a Evin, nello stesso inferno cioè da cui è riuscita ad uscire la nostra Cecilia Sala. L’operatrice umanitaria picchiata, torturata e privata dell’assistenza legale, si trova in una cella in completo isolamento e in condizioni a dir poco disumane. Per questo anche Venezia come il resto del mondo si ribella chiedendone la libertà nel nome della difesa dei diritti umani e delle donne che come Pakhshan Azizi sono detenute per un numero imprecisato nelle carceri del regime degli ayatollah e usate letteralmente come merce di scambio con i terroristi islamici – Intervistati JALAL SARJI (PORTAVOCE IRANIANI ITALIA-VENEZIA), DANIELE TRONCO (SEGR. GEN SPI CGIL VENEZIA) (Servizio di Annamaria Parisi)
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