10/01/2025 TREVISO – Hanno ottenuto decine di milgliaia di euro per danni causati dal Covid, ma i dati presentati erano falsi: nei guai 10 aziende trevigiane. || Per ottenere, denaro sotto forma di aiuti per il calo di fatturato registrato nel periodo della pandemia da Covid 19, 10 aziende trevigiane hanno presentato dati farlocchi. I titolari sono finiti nei guai e ora devono rispondere dell’accusa di indebita percezione di erogazioni pubbliche. Gli imputati originariamente erano 10 ma due posizioni sono state stralciate. Fra le ditte, ci sono officine meccaniche, piccole aziende di costruzione, commercianti, installatori di impiantistica elettrica, immobiliaristi e anche distributori di carburante. La pandemia ha sicuramente provocato danni economici a molte attività, ma qualcuno ha deciso di approfittarne. Ad accorgersi che qualcosa non tornava nei documenti presentati al fondo di garanzia per le medie piccole imprese la Guardia di Finanza che ha iniziato ad indagare controllando richieste, documenti ed operazioni per ottenere i fondi. Fra gli indagati tutti tra le zone della pedemontana e della castellana, ci sono aziende che hanno presentato bilanci ormai prossimi al fallimento, peccato che non sia stato il covid a peggiore la situazione. Si tratta di aziende che si trovavano in questa condizione anche prima. Soggetti economici avrebbero insomma chiesto il contributo non avendone i requisiti: alcune in quanto cessate già nel 2019 – quando invece il denaro sarebbe arrivato nel 2020. Alcune, addirittura, avrebbero chiesto di essere ristorate dei danni patiti nel corso della pandemia – e che avrebbero condizionato negativamente il loro fatturato – quando invece, proprio nel corso del lock down, avrebbero aumentato notevolmente il proprio reddito. In media il valore del sostegno economico ricevuto dalle otto ditte sarebbe di 25mila euro. In tribunale si è svolta la prima udienza. La prossima è stata fissata per il 31 gennaio. In quella data i giudice dovranno esprimersi sulla competenza che potrebbe finire a Roma. Il garante e gestore dei fondi è infatti un istituto di credito del Lazio, riferimento istituzionale del Fon (Servizio di Daniela Sitzia)


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