07/12/2024 TREVISO – Centri sociali davanti a Ca’ Sugana stamattina per annunciare querele dopo il caso del 53enne morto dormendo in un garage di Monigo. «Nessuno sfratto dall’appartamento del nostro attivista» si difendono, attaccando le istituzioni. || «All’esposto del sindaco, rispondiamo che saremo noi a querelare tutti quelli che hanno detto delle falsità». Replica così il centro sociale Django all’esposto annunciato dal sindaco Mario Conte sul caso di Marco Magrin, il 53enne morto a Monigo nel garage in cui dormiva dopo aver lasciato l’appartamento di proprietà di un attivista del Django stesso, Andrea Berta. Incontro con la stampa e sit-in davanti a Ca’ Sugana, sotto gli occhi delle forze dell’ordine. Da Berta solo poche parole, il gruppo fa quadrato attorno a lui. Nessuno sfratto, Magrin non si è fatto più rintracciare, dormendo nel garage. Nessuna forzatura, nessuna mancanza, dicono dal Django, sono le istituzioni semmai a chiudere gli occhi davanti all’emergenza casa e a non dare risposte. Che le associazioni invece provato a trovare, come nel caso dell’appartamento in cui viveva Magrin e che sarà ora messo a disposizione dei bisognosi. – Intervistati RUGGERO SORCI (Centro sociale Django), ANDREA BERTA (Centro sociale Django), GAIA RIGHETTO (Centro sociale Django) (Servizio di Lina Paronetto)
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