04/12/2024 VIDOR – La tragedia di Alex Marangon: gli esami tossicologici sul giovane trovato morto nelle acque del Piave saranno pronti per gennaio. Nei primi accertamenti riscontrate anche tracce di cocaina || La notte tra il 29 ed il 30 dello scorso giugno, rimane cristallizzata in quel giallo che non è ancora stato risolto. Alex Marangon, è stato trovato morto inghiottito dalle acque del piave, a pochi chilometri dall’Abbazia di Vidor. Mancano delle risposte a domande che potrebbero chiarire cosa sia accaduto al giovane 25 enne di Marcon dopo aver partecipato ad un rito sciamanico. Da oltre 5 mesi la famiglia chiede di sapere la verità sulla morte del figlioAttesi i risultati degli esami tossicologici che arriveranno per gennaio. Lo ha confermato la Procura. Questo perché i reagenti necessari per tutti i test sono infatti particolarmente rari e per la loro acquisizione il perito nominato dal pubblico ministero Giovanni Valmassoi si è dovuto rivolgere all’estero. Solo dopo questi importanti esami di laboratorio si potra accertare come e cosa abbia assunto Alex Marangon. La certezza è che il 25 enne quella notte ha bevuto un decotto a base ayahuasca, le cui foglie mescolate con altre sostanze sono un potente allucinogeno. Il ragazzo è risultato positivo anche alla cocaina. E qui si pone un altro importante quesito: il dubbio è sull’origine di quelle tracce: i metaboliti della cocaina potrebbero anche essere derivati dalla bevanda che il 25enne avrebbe bevuto quella notte assieme all’ayahuasca. Oppure, potrebbe essere una droga assunta prima di quell’evento. Le indagini dei carabinieri in questi mesi sono continuate senza sosta. Sul tavolo per magistrato rimane il fascicolo aperto per omicidio volontario. Le ferite sul corpo di Alex erano tali da non far scartare nessuna ipotesi. Tutto rimane in piedi. Ma per gli inquirenti l’ipotesi che al momento risulta maggiormente credibile è quella secondo cui Alex, sotto l’effetto di allucinogeni o altre droghe potrebbe aver avuto delle “visioni” che l’avrebbero portato a buttarsi dal terrazzo dell’abbazia: un’altezza 15 metri che non gli avrebbe lasciato scampo. Le responsabilità di quanto accaduto saranno da accertare – Intervistati AVV. STEFANO TIGANI (legale della Famiglia Marangon) (Servizio di Daniela Sitzia)
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