25/11/2024 TREVISO – Processo con condanna questa mattina per un sessantenne trevigiano accusato di guida in stato di ebbrezza. Durante il dibattimento la difesa ha prodotto un dossier che dimostra come gli etilometri manchino di omologazioni sulla stessa scia del caso autovelox confermato con sentenza dalla cassazione || Potrebbe entrare nella storia e fare giurisprudenza il processo per guida in stato di ebbrezza che si e’ svolto in tribunale a Treviso. Protagonista un sessantenne che di ritorno da una cena con amici il 31 ottobre del 2021 ha provocato un incidente a Bidasio lungo la provinciale per Montebelluna. Un tamponamento non grave ma causato dalla guida in stato di ebbrezza almeno secondo le rilevazioni dell’etilometro dei carabinieri che ha fissato in 1,35 microgrammi per litro la presenza di alcool nel sangue quando il limite massimo e’ di 0,5. Ed e’ proprio sullo strumento che il l’avvocato Fabio Capraro ha puntato la tesi difensiva producendo un fascicolo che dimostra come quel tipo di rilevatori siano privi di regolare omologazione. A produrre il dossier messo agli atti del processo il perito della difesa Giorgio Marcon che spiega come il ministero dei trasporti non possa rilasciare alcuna omologazione che spetta per costituzione al ministero dello sviluppo economico.Insomma si profila un altro caso simile agli autovelox resi inattivi da diversi tribunali italiani dopo la sentenza del 19 aprile di quest’anno da parte della cassazione. – Intervistati AVV. FABIO CAPRARO (Collegio di difesa), GIORGIO MARCON (Perito e consulente tecnico), AVV. MARCO BONAZZI (Collegio di difesa) (Servizio di Lucio Zanato)


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