25/11/2024 VENEZIA – Terza udienza del processo a Filippo Turetta, reo confesso di aver ucciso l’ex fidanzata Giulia Cecchettin. Chiesto l’ergastolo per l’imputato, presente in aula. Assente, invece, Gino Cecchetin. || Ergastolo. Senza isolamento diurno.E’ questa la richiesta formulata, nella terza udienza, dal pubblico ministero Andrea Petroni, per Filippo Turetta, il 22enne di Torreglia reo confesso del femminicidio di Giulia Cecchettin. Per la durata dell’udienza davanti alla Corte d’Assise di Venezia, prima con la requisitoria del Pm, durata circa 2 ore e mezza, poi con le parti civili, l’imputato, seduto accanto al suo difensore, l’avvocato Caruso, ha tenuto il capo basso. Nell sua requisitoria, l’accusa, che ha ripercorso prima le tappe dell’omicidio, poi la fasi della relazione tra i due, nel parlare dei vari pesanti capi d’imputazione, si è soffermata in particolare sulle aggravanti contestate a Turetta, in primis la premeditazione, oltre la crudeltà.«L’omicidio di Giulia Cecchettin, ha detto il Pm, ha rappresentato l’ultimo atto del controllo che Turetta voleva esercitare sulla ragazza» come testimoniano le decine di pagine di chat scambiate tra i due. Messaggi in cui è palese la sua ossessione verso Giulia, espressa spesso con rabbia e offese: non poteva uscire con nessuno eccetto lui, non doveva laurearsi prima di lui. – Intervistati ANDREA PETRONI (PUBBLICO MINISTERO) (Servizio di Ilaria Marchiori)
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