21/11/2024 VENEZIA – Il Comune di Venezia contro i furbetti del contributo d’accesso. Dopo le polemiche scoppiate la scorsa estate il caso finisce in Procura e ora si indaga per truffa aggravata. || Truffa ai danni del comune di Venezia nei confronti di chi ha aggirato, o aiutato a farlo, l’obbligo di registrazione per accedere in città nelle 29 giornate di avvio della prima sperimentazione del contributo d’accesso. L’ accusa è stata mossa da Cà Farsetti e ora la Procura indagherà sui furbetti con l’ipotesi di reato di truffa aggravata.La vicenda risale alla scorsa estate quando una deriva penale era stata paventata dagli assessori comunali nei confronti di chi invitava pubblicamente a disubbidire contro il regolamento, al punto da spacciarsi genericamente per amici dei visitatori pur di far loro ottenere un’esenzione. Tra questi Alessandro Toni che aveva addirittura aperto un sito.L’avvocatura civica del Comune in una nota fa sapere che «in quel periodo ha riscontrato la presenza di attività illecite volte a contrastare l’applicazione del contributo» e nel frattempo il Comune ha affidato un incarico all’ avvocato Alberto Berardi, specializzato in materia, per la presentazione della querela. L’incarico è di presentare denuncia contro ignoti, perché è impossibile sapere al momento quanti abbiano aggirato la norma. Ed è proprio sul concetto di amicizia che potrebbe giocarsi una battaglia legale da cui però potrebbero emergere altri aspetti legati al contributo, che secondo molti n città non è la scelta migliore per la gestione dei flussi turistici. C’è invece chi, come il prpfessore romano Davide Tutino, ha tenato in ogni modo e ripetutamente di farsi multare per dimostrare in tribunale l’inconsistenza del provvedimento, senza però riuscirci. – Intervistati MICHELE BOATO, AMBIENTE BENE COMUNE (Al telefono) (Servizio di Ilaria Marchiori)
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