15/11/2024 SELVA DI CADORE – Turisti israeliani respinti: fa un passo indietro e si scusa Patrik Ongaro, il titolare dell’albergo di Selva di Cadore che aveva rifiutato la prenotazione di una coppia di israeliani, apostrofandoli come “responsabili di genocidio”. In queste ore ha voluto chiarire la sua posizione, spiegando di essere “contrario a ogni forma di violenza e di non avere intenzioni razziste o antisemite”. Scusandosi per il messaggio diffuso, si è detto “disponibile a ospitare la coppia israeliana” di cui aveva cancellato la prenotazione. “Scosso per il clamore”: lo aveva sentito così al telefono oggi il sindaco di Selva di Cadore, come raccontato nel nostro viaggio in una comunità che temeva, e teme tuttora, un contraccolpo economico per la vicenda. Sentiamo allora com’era l’umore del paese oggi, prima del passo indietro || Splende il sole in Val Fiorentina nonostante la bufera. Qui nel 2018, al pari della vicina Val Pettorina, l’unica tempesta con cui tutti – obtorto collo – hanno dovuto fare i conti è stata Vaia, ma pare di capire che anche stavolta bisognerà rimboccarsi le maniche. In gioco c’è la credibilità di un territorio unico, casa del cacciatore del mesolitico di Mondeval de sora risalente a 8 mila anni fa, che oggi scricchiola sommerso dall’indignazione scatenata da Patrik Ongaro, gestore del Garni a 3 stelle a Santa Fosca, che ha respinto la prenotazione di una coppia di turisti israeliani interessati a soggiornare nel cuore delle Dolomiti perchè ritenuti “responsabili di genocidio”. Il Garni Ongaro è chiuso, manca ancora qualche settimana all’avvio della stagione invernale. Il turismo è certamente il settore portante dell’economia del paese perciò il sindaco Lorenzini non nasconde la sua preoccupazione per il futuro. – Intervistati LUCA LORENZINI (SINDACO DI SELVA DI CADORE) (Servizio di Tiziana Bolognani)
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