08/11/2024 VENEZIA – E’ stata definita la tempesta perfetta: sotto assedio del granchio blu e della mucillagine, devastata dalle mareggiata, la pesca veneta è nuovamente in ginocchio. A Venezia la manifestazione dei pescatori che chiedono aiuto per salvare il settore dalla scomparsa. || Illuminata da un pallido sole autunnale una flotta di pescherecci salpati da Chioggia, da Caorle, da Pellestrina approda alla Fondamenta delle Zattere. Negli ultimi anni non è la prima volta che i pescatori arrivano a Venezia per denunciare le difficoltà di un settore che tra razzie del granchio blu, danni da mareggiate e aumento delle temperature dell’acqua, assedio di mucillagini e persino nuovi vincoli europei giudicati estremamente penalizzanti, sta affondando in una crisi profonda. Questa volta però la richiesta di aiuto che si alza dalla costa veneziana ha il sapore drammatico dell’ultima chiamata. I mesi appena tracorsi hanno lasciato le macerie di un comparto che ora teme per la sua stessa sopravvivenza.100% di moria di vongole, circa il 60% di cozze. Pescherecci fermi e pescatori che tra poco potrebbero avere seri problemi persino a mettere assieme il pranzo con la cena. Un intero comparto che rappresentava un fiore all’occhiello dell’economia regionale e un’indiscussa eccellenza a livello nazionale si confronta su quello che è diventato un interrogativo drammatico.Una delegazione delle associazioni dei pescatori è stata ricevuta prima in Capitaneria di Porto, quindi in Prefettura, infine in Consiglio Regionale. Sul tavolo non c’è solo la richiesta di aiuto per superare la crisi attuale ma anche un piano strutturale per fronteggiare una situazione che i cambiamenti climatici renderanno sempre più frequente. – Intervistati GIANNI STIVAL (PRESIDENTE COGEVO VENEZIA), ANTONIO GOTTARDO (RESP. AGROALIMENTARE-PESCA LEGACOOP VENETO), MICHELE BOSCOLO MARCHI (PRESIDENTE COGEVO CHIOGGIA) (Servizio di Filippo Fois)
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