07/11/2024 TREVISO – Cartelli affissi a vetrine e vasi fuori dai negozi del centro cittadino per intimare i proprietari dei cani a pulire le loro deiezioni. Commercianti sul piede di guerra contro la maleducazione di cittadini e turisti. || A mali estremi, estremi rimedi. Un negozio è stato costretto a installare un rubinetto vicino all’uscita per poter pulire la pipì dei cani. E contro l’inciviltà dei padroni, in via Barberia, nel pieno centro di Treviso, sono spuntati dei cartelli, affissi a vasi e vetrine, come monito a chi lascia fare i bisogni al proprio cane a ridosso delle attività commerciali: “Sii educato, pulisci”. Promotrice dell’iniziativa dei cartelli la titolare della celebre osteria alla “Gigia”, stanca di servire i propri clienti tra i cattivi odori che aleggiano nella via. Commercianti sul piede di guerra, ma con le mani legate: se da un lato si cerca di mantenere la pulizia e il decoro urbano dall’altro si vuole sempre andare incontro al cliente. Chi si attrezza con i cartelli, chi ogni sera mette dell’aceto sui battiscopa della propria attività e chi, a sue spese, fa pulire mensilmente colonne e marciapiedi esterni per togliere i residui sedimentati delle deiezioni dei cani. Una battaglia non nuova in città, dal divieto di portare i propri amici a quattro zampe in centro voluta dallo sceriffo Gentilin, nell’allora 2004, all’ordinanza che prevede multe fino a 400 euro per chi non pulisce le deiezioni dei propri cani dell’amministrazione targata Mario Conte. (Servizio di Edy Caliman)
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