02/11/2024 VENEZIA – Otto anni fa l’agente di polizia penitenziaria Maria Teresa Trovato Mazza, detta Sissy, veniva trovata in punto di morte in un ascensore dell’ospedale Civile di Venezia. Oggi, la sua famiglia e i sostenitori chiedono ancora giustizia. || Con queste parole, la famiglia di Maria Teresa Trovato Mazza, conosciuta come Sissy, ha espresso il proprio dolore e la propria determinazione a scoprire la verità sulla sua morte.Il padre di Sissy, Salvatore, originario di Taurianova in Calabria, si è recato difronte al Carcere della Giudecca nel giorno dell’anniversario assieme ad amici e parenti.Il primo novembre di otto anni fa, Sissy, mentre era in servizio per la Polizia Penitenziaria, veniva trovata in punto di morte, distesa in un lago di sangue in uno degli ascensori dell’ospedale Civile di Venezia, ferita da un colpo di pistola esploso dalla sua arma di ordinanza, mentre era in servizio esterno di controllo a una detenuta ricoverata nel reparto di Ostetricia. Dopo oltre due anni e tre mesi di agonia, è morta il 12 gennaio 2019. A oggi, non è ancora stata fatta chiarezza sull’accaduto.L’avvocato di famiglia, Girolamo Albanese, ha spiegato: “Proprio in questi giorni abbiamo avuto rassicurazioni che le indagini sono tuttora in corso e procedono. Confidiamo in qualche novità entro la fine dell’anno e che possa arrivare la svolta”.In parallelo, la settimana prossima, è previsto il processo per presunta calunnia a carico di una detenuta che ha incolpato un’altra agente della Polizia penitenziaria di essere l’autrice del delitto, circostanza sempre respinta con decisione dall’interessata. – Intervistati SALVATORE TROVATO MAZZA (Padre di Sissy) (Servizio di Nicola Marcato)
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