02/02/2021 TREVISO – Negli ospedali trevigiani è possibile far visita ai malati di covid in condizioni gravi. Un passo ulteriore per l’umanizzazione del servizio sanitario, aspetto che nel caso dei pazienti contagiati dal virus è stato per forza di cose penalizzato in questi mesi. || Sono già venti, al Ca’ Foncello di Treviso, nell’arco di un mese, le famiglie che hanno potuto far visita ai propri cari, malati di covid, ricoverati in gravi condizioni in terapia intensiva. Da gennaio negli ospedali dell’Ulss 2 è incontrare di persona, con tutte le precauzioni del caso, pazienti di cui prima era solo il medico a riferire le condizioni. «E’ il medico a proporre ai familiari la visita, in genere nei casi di pazienti gravissimi. Prima, erano gli operatori sanitari ad accompagnare fino alla fine i pazienti che non ce la facevano», spiega il dirigente Antonio Farnia. Due i momenti del pomeriggio in cui è consentito far visita, con tutte le misure di sicurezza del caso, ai propri cari: le 15 e le 16. «Hanno a disposizione 15 minuti, ma se serve possiamo lasciarli con il loro familiare anche di più». A colpire maggiormente medici e infermieri, in questa lotta quotidiana contro il virus, i pazienti con possono interagire. E che malgrado condizioni in apparenza buone, si spengono per le conseguenze devastanti della polmonite. – Intervistati ANTONIO FARNIA (Dir. Terapia Intensiva Treviso) (Servizio di Lina Paronetto)