15/10/2024 BELLUNO – E’ già tornata al lavoro l’infermiera aggredita al pronto soccorso di Agordo per essersi rifiutata di consegnare metadone a una coppia già nota per simili intemperanze. Il caso balzato agli onori delle cronache è stato stigmatizzato anche oggi a Palazzo dei Rettori dove è stato siglato un protocollo d’intesa fra Ulss 1 e forze dell’ordine per la sicurezza degli operatori sanitari. || Una linea telefonica diretta “punto punto” per le situazioni di rischio da aggressione che si verificheranno al pronto soccorso del San Martino di Belluno. In prima istanza la segnalazione arriverà alla Questura che assicurerà il pronto intervento delle forze di polizia competenti per territorio. Giro di vite deciso, tolleranza zero verso gli atti di violenza fisica o verbale sempre più frequenti contro gli operatori della sanità. A Palazzo dei Rettori, il prefetto e il commissario straordinario dell’Ulss 1 hanno siglato un protocollo d’intesa, presenti il questore e i comandanti provinciali dei carabinieri e della guardia di finanza.Si parte con il pronto soccorso dell’ospedale di Belluno ma l’intenzione è quello di estendere il servizio a tutti i presidi sanitari della provincia.Pronto soccorso, servizi di psichiatria e delle dipendenze, i dipartimenti maggiormente esposti dove intemperanze verbali o fisiche dei pazienti o accompagnatori vengono segnalate dal personale: 66 da inizio anno a fine settembre, contro i 69 casi complessivamente registrati nel 2023. La linea diretta telefonica fra il pronto soccorso del San Martino e la Questura affiancherà, ma non sostituirà, l’attività del posto di polizia ospedaliero.Rispetto, il sentimento definitivo che deve tornare a prevalere nei confronti del ruolo prezioso degli operatori sanitari a servizio dei cittadini che dalla pandemia ad oggi è stato derubricato dal comune senso civico. – Intervistati ANTONELLO ROCCOBERTON (PREFETTO DI BELLUNO), GIUSEPPE DAL BEN (COMMISSARIO ULSS 1 DOLOMITI), FRANCESCO ZERILLI (QUESTORE DI BELLUNO) (Servizio di Tiziana Bolognani)


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