11/10/2024 TREVISO – Carcere. Non solo sovraffollamento, il direttore del carcere di Treviso Alberto Quagliotto parla anche di benessere psicofisico: «In chi arriva all’istituto, il disagio più importante che noto è quello di natura psicologica che è in aumento» || Un disagio psicologico crescente che ha un risvolto non solo sanitario, ma anche sociale. Arriva a margine della presentazione del progetto “lo sviluppo della filiera sostenibile dei tappi in sughero”, – che vede coinvolte realtà associative, contarina, confindustria e il carcere di Treviso – il commento del direttore che non nasconde come negli ultimi anni all’istituto penitenziario facciano accesso sempre più persone con evidenti disagi di natura psicosociale. Carcere di Treviso che versa nelle stesse condizioni degli altri istituti peniteziari italiani: pessima qualità degli spazi e un sovraffollamento difficile da gestire. Sono oltre 230 le persone attualmente detenute, a fronte di una capienza di sole 130. Torna dunque il tema del trasferimento dell’istituto di pena minorile, edificio adiacente al carcere, che dovrebbe chiudere e spostarsi a Rovigo. Ampliare il carcere permetterebbe quindi di attenuare il sovraffollamento e dare vita a nuovi spazi dove gestire meglio le attività educative e lavorative agendo anche su quel disagio psicologico crescente che porta le persone a commettere reati e a dover scontare pene negli istituti penitenziari. – Intervistati ALBERTO QUAGLIOTTO (Direttore Casa Circondariale Treviso) (Servizio di Edy Caliman)


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