01/02/2021 TREVISO – Non più sacchi neri per ridare ai familiari gli effetti personali dei malati di covid, morti in ospedale. nasce dal volontariato un’iniziativa che porterà alla consegna, all’ospedale Ca’ Foncello, di 1.500 sacchetti pensati per dimostrare partecipazione al dolore di chi ha avuto un lutto. || Effetti personali dei morti di covid restituiti ai familiari in sacchi neri, simili a quelli dell’immondizia. Sono state molte le famiglie trevigiane colpite in questi mesi non solo dal lutto, ma anche dalla durezza di un distacco a cui il rischio di contagio ha tolto umanità. E’ stata Martina, la figlia del ristoratore Arturo Filippini, vittima anche lui del virus, a contattare Marco Varisco, presidente dell’associazione “XI di Marca”, per raccontargli di questo dolore che si è aggiunto al dolore. «Mi ha chiamato una sera, raccontandomi di avere ancora gli incubi per l’immagine di quei sacchi neri. Era rimasta traumatizzata», racconta Varisco. Che l’indomani si è attivato, e l’angelo stilizzato pensato come immagine sulle nuove borse lo ha disegnato «pensando proprio ad Arturo». Borse bianche, dunque, con il sacchetto contenuto all’interno e un cuore su cui scrivere il nome del proprietario degli oggetti da restituire. Un atto di sensibilità verso chi soffre, che ha subito trovato d’accordo sponsor, Comune e azienda sanitaria. E che nella sua realizzazione ha visto il coinvolgimento dei ragazzi autistici della Fondazione “Oltre il labirinto onlus”. – Intervistati MARCO VARISCO (Pres. Associazione “XI di Marca”), MARIO PAGANESSI (Pres. Fondazione “Oltre il labirinto”) (Servizio di Lina Paronetto)


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