01/02/2021 BELLUNO – Una Santa Barbara in casa, un opificio in salotto per la ricarica dei proiettili. Guai seri per un pensionato settantenne del Centro Cadore arrestato la settimana scorsa per una sfilza di reati legati alla detenzione di armi. || 8 chili di polvere da sparo, migliaia di bossoli, oltre 20 kg di ogive e poi inneschi, kit per ricaricare i bossoli, culatte con carrelli, pezzi di armi da guerra, barre d’acciaio semilavorate. In casa un vero e proprio laboratorio per la costruzione di armi e munizioni. Nei guai è finito un noto cacciatore pensionato del Centro Cadore. L’uomo, vedovo, settantenne, era sottoposto a un’intensa sorveglianza da parte della sezione di polizia giudiziaria della Polizia di Stato per altra un’indagine penale; martedì scorso una perquisizione domiciliare delegata eseguita dai carabinieri di Pieve di Cadore ha portato alla scoperta della Santa Barbara. Tra i pezzi sequestrati anche un fucile risultato rubato oltre 20 anni fa in zona. Un armamentario certamente non per uso personale, sospettano gli inquirenti che hanno sottoposto l’uomo ad arresto per: detenzione illegale di armi, illegali e clandestine, fabbricazione di arma, ricettazione, detenzione illegale di munizionamento e polvere da sparo. L’uomo dopo l’arresto chiesto dal pm Roberta Gallego e convalidato dalla Gip Enrica Marson è stato sottoposto alla detenzione domiciliare. Estraneo ai fatti il figlio che vive con lui. Quando i carabinieri sono entrati in casa le armi erano dappertutto.L’indagine è solo all’inizio. Le armi saranno inviate per la perizia nel bresciano al Banco nazionale di prova. Gli inquirenti hanno buone ragioni per ritenere che l’attività del pensionato, che getta discredito sulla categoria dei cacciatori, fosse nota nell’ambiente. – Intervistati MAURO MONTICO (ISPETTORE P.G. POLIZIA DI STATO), MASSIMO CALTANA (LUOGOTENENTE CARABINIERI PIEVE DI CADORE) (Servizio di Tiziana Bolognani)


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