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TREVISO | GRAFFI SUL BRACCIO DI NASATO, VINCENZA HA TENTATO DI DIFENDERSI

02/10/2024 TREVISO – Ha tentato disperatamente di difendersi Vincenza Saracino. Sulle braccia di Nasato c’erano dei graffi. Lo hanno riferito ai carabinieri i cugini del 32 enne. || Ha provato a sottrarsi alla furia omicida del suo assassino. 10 minuti di terrore vissuti dalla donna, in quel casolare dove era entrata assieme al killer. Lei, quando è stata trovata ormai priva di vita, aveva un’unghia spezzata, forse il tentativo disperato di schivare i colpi. Prima ferita con dei pugni in faccia e poi finita con cinque fendenti tra il collo e il viso. E sono stati proprio i parenti del presunto assassino, Luigi Nasato a raccontare ai carabinieri che il 32 enne era tornato a casa quella notte con diversi graffi sulle braccia. Rimangono quelle immagini che oggi sono ancora più inquietanti di Vincenza che cammina assieme a Nasato, entrambi in bicicletta. Insieme entrano nel cortile del casolare, lei ignara della trappola mortale che l’attendeva.. Poi da quel posto esce solo lui in sella alla sua bicicletta. La due ruote della vittima rimane li poco distante dal corpo. Così come fu trovata anche la borsetta della donna. La bici di Nasato è stato poi sequestrata dai militari dell’arma qualche giorno dopo, quando grazie alle telecamere, il 32enne è stato identificato. Poi le indagini del nucleo investigativo dei carabinieri che hanno ricostruito passo per passo il percorso non solo della donna ma anche quello di Nasato. Come in un film dell’orrore, i due parlano tranquillamente, l’uomo con un pretesto convince la donna a seguirlo e poi la follia omicida. Quando e se l’uomo dovesse tornare in Italia su richiesta di estradizione delle autorità italiane, sarà comparato il dna dell’uomo con le tacce trovate sulla bici di Vicenza recuperata dagli investigatori nascosta in una siepe. Quella sera, dopo il delitto, Nasato è tornato a Vedelago a casa di alcuni cugini ignari di quanto accaduto. Il giorno seguente ha preso l’aereo. Il biglietto glielo aveva acquistato la famiglia. Ed è proprio dai genitori che era tornato per una decina di giorni, prima di sbarcare in Venezuela dove è rimasto fino al suo arresto. Ora si trova in stato di fermo in un carcere del (Servizio di Daniela Sitzia)


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