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JESOLO | IN CENTINAIA AL FUNERALE DI GIACOMO: «MORTO PER UN GESTO CHE E’ SIGILLO DI UN’ESISTE…

30/09/2024 JESOLO – Centinaia di persone hanno partecipato a Jesolo al funerale di Giacomo Gobbato, stringendosi attorno alla famiglia del giovane che ha perso la vita per salvare una donna che veniva rapinata a Mestre.Ad officiare la cerimonia il Patriarca di Venezia Francesco Moraglia.A Jesolo e Venezia è lutto cittadino. || Il coro che è si è sentito tanto in questi giorni accompagna Giacomo Gobbato anche nel suo ultimo viaggio dal piazzale di fronte alla chiesa di San Liberale e Mauro di Jesolo. E poco prima, a segnare un contatto tra ciò che è successo dentro e fuori dalla chiesa, tra le letture della cerimonia scelte dalla mamma Valentina, c’era anche il passo del Vangelo di Luca sulla resurrezione: “Perché cercate tra i morti colui che è vivo?” Un passaggio sottolineato da Monsignor Moraglia: “Giacomo appartiene al mondo della resurrezione”.15 anni fa, in questa chiesa, Giacomo Gobbato ha ricevuto la cresima dal Francesco Moraglia; oggi il Patriarca di Venezia ha celebrato il suo funerale. Una morte arrivata con una coltellata in Corso del Popolo a Mestre mentre salvava una donna da un borseggio assieme all’amico Sebastiano: gesto di “coraggio e amore” è stato detto durante la cerimonia. “Non è giusto limitare una persona ad un unico gesto – ha detto Moraglia – ma è vero anche che ci sono gesti che sono come il sigillo di tutta un’esistenza. Quello che ha compiuto Giacomo è uno di quei gesti che rimane che rimarrà”.A Jesolo e Venezia è lutto cittadino. In chiesa e fuori ci sono centinaia di pesrsona. La bara è stata coperta da un drappo granata con il disegno di un gabbiano color oro. C’è anche un giubbetto salvagente arancione a ricordare il lavoro delle onlus che soccorrono i migranti nel Mediterraneo a cui saranno destinate le offerte del funerale.Il sacrificio estremo di Giacomo ha destato un’enorme impressione a Mestre dove diecimila persone hanno sfilato per ricordarlo.Giacomo ha lasciato un’eredità preziosa, sta ora a è chi rimasto farne tesoro. (Servizio di Filippo Fois)


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